La terapia breve strategica è un intervento psicologico psicoterapeutico breve e focalizzato sui sintomi; di norma il terapeuta stabilisce un percorso in 10 sedute e si adopera affinché il paziente raggiunga cambiamenti significativi e reali . Nella maggior parte dei casi, l’intervento terapeutico non supera le 20 sedute complessive. Essendo un metodo di ricerca-intervento, c’è da parte dello Psicoterapeuta una verifica costante insieme al Cliente dell’efficacia e dei risultati del trattamento.
Le ricerche effettuate sui follow-up (1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 1 anno) di decine di migliaia di casi trattati mostrano che il cambiamento permane nel tempo. Lo scopo della terapia strategica è, infatti, non solo l’eliminazione del sintomo, ma il totale rovesciamento del sistema percettivo-reattivo rigido e disfunzionale della persona verso uno più flessibile orientato all’aumento delle possibilità di scelta. (QUANTO PUÒ DURARE UNA TERAPIA BREVE STRATEGICA?).
IL MODELLO DI PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA (BRIEF STRATEGIC THERAPY, GIORGIO NARDONE’S MODEL)
L’approccio breve strategico alla terapia è evidence based (Szapocznik et al., 2008, Castelnuovo et al., 2010, Gibson et al., 2016, Lock, 2002, 2009, 2010, Nardone, Salvini, 2013, Robin et. al., 1994, 1999) ed è riconosciuto come best practice per alcune importanti psicopatologie: disturbo ossessivo compulsivo, binge eating, anoressia giovanile, attacchi di panico, violenze familiari e comportamenti antisociali.
In particolare il modello, formulato da Paul Watzlawick ed evoluto da Giorgio Nardone (Brief strategic therapy, Giorgio Nardone’s Model), oltre ad essere empiricamente e scientificamente validato (Nardone, 2015; Pietrabissa, Gibson, 2015; Nardone, Salvini, 2014; Castelnuovo et al. 2011; Watzlawick, 2007; Jackson et al. 2018) nell’arco di oltre 25 anni, ha portato, come testimoniano le numerose pubblicazioni da questo scaturite, (vedi bibliografia ragionata), alla formulazione di protocolli evoluti di terapia breve, composti di tecniche innovative costruite ad hoc per sbloccare le particolari tipologie di persistenza proprie delle più importanti patologie psichiche e comportamentali (Nardone, Balbi, 2015).
Le basi epistemologiche del modello evoluto sono il costruttivismo radicale (E. von Glasersfeld, H. von Foerster), la teoria dei sistemi (E. von Bertalanffy), la pragmatica della comunicazione (P. Watzlawick, Beavin, Jackson), la logica strategica (J. Elster, N. Da Costa, G. Nardone) e la moderna teoria dei giochi (J. von Neumann).