Il lockdown e la didattica a distanza vissuti durante l'epidemia da Covid hanno lasciato conseguenze nei bambini e negli adolescenti. E’ quanto emerge dall’esperienza del Polo Zero-17 Fatebenefratelli a Cernusco sul Naviglio che tratta i disturbi dell'infanzia e dell'adolescenza. Il 30% dei casi da loro trattati sarebbero proprio conseguenza della pandemia che ha cambiato gli stili di vita delle famiglie.
Anche ansia e ritiro sociale sono conseguenza del periodo di lockdown e riguardano un caso su tre. Questi disturbi richiedono percorsi lunghi e, in qualche caso, un supporto farmacologico. "Il disturbo prevalente, al momento, è il disturbo dell'apprendimento” ha continuato, che “non significa semplicemente essere distratti o svogliati ma manifestare una sofferenza, come la difficoltà a comprendere i testi o seguire le lezioni, a fronte di una normale capacità cognitiva".
I disturbi specifici dell’apprendimento vengono diagnosticati intorno al secondo anno della scuola primaria, di solito". Oggi i bambini presentano un ampio spettro di problemi, dai disagi emotivi alla difficoltà nella costruzione dell'immagine di sè e nella relazione con i pari. I minori esprimono alle volte ansia acuta, fobie, ritiro, disturbi del sonno o dell'alimentazione, che possono essere ricondotte al lockdown o semplicemente "innescate" dal nuovo stile di vita imposto dalla pandemia.